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Pubertà maschile un evento decisivo per ogni individuo.
Momento certamente meno critico di quello femminile, la pubertà dl maschio è comunque un evento "storico" nell’ambito della maturazione sessuale, evento in seguito al quale il bambino va incontro a quelle modificazioni fisiche, psichiche ed emozionali che lo porteranno a divenire un adulto con capacità di fecondare.

Da ciò si deduce come sia importante la diagnosi precoce e il successivo intervento terapeutico dei "disordini della pubertà" che se non corretti portano inevitabilmente a problemi emotivo-affettivi nell’adolescenza e a gravi conseguenze nella vita da adulto.

Ebbene, la pubertà viene raggiunta intorno ai 15-16 anni anche se esistono variazioni legate ai fattori familiari, costituzionali e socioeconomici.

Infatti nelle ultime generazioni accanto all’aumento della statura media è stato osservato anche un anticipo della pubertà di circa due anni, aumento e anticipo che secondo alcuni studiosi si sarebbero ormai esauriti.

Per ragioni descritte è stato possibile identificare 5 stadi successivi (P1-P2-P3-P4-P5) dello sviluppo puberale maschile che evidenziano la progressiva maturazione del bambino fino all’acquisizione dei caratteri sessuali propri dell’adulto.

Il primissimo segno dell’inizio dello sviluppo puberale è costituito da un modesto aumento del diametro longitudinale testicolare che avviene nello stadio P2 che si accompagna a lieve pigmentazione dello scroto e a scarsi peli pubici o scrotali.

Nello stadio P3 il diametro longitudinale testicolare raggiunge circa i 4 centimetri e vi è un allungamento del pene, aumento dei peli pubici con o senza comparsa dei peli ascellari.

Lo stadio P4 è caratterizzato da un ulteriore aumento del volume testicolare con allungamento e ingrossamento del pene, peli pubici di tipo adulto, aumento dei peli ascellari, comparsa dei peli sul volto, abbassamento del tono della voce, acne e comparsa dell’eiaculazione.

Nello stadio P5 i testicoli, i genitali esterni e i peli pubici sono propri del maschio adulto con completamento della spermatogenesi e acquisizione della totale capacità fecondante.

Mentre si compiono tutti questi processi maturativi si ha il modellamento della forma corporea in quanto le gambe si allungano, il bacino si allarga e di più si allargano le spalle, mentre le masse muscolari completano il loro sviluppo il tutto accompagnato dal massimo incremento della crescita staturale.

I disordini della pubertà sono dovuti ad un anomalo funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi e possono manifestarsi con il quadro di una pubertà precoce, ritardata, incompleta o assente.

Condizione molto frequente è la pubertà ritardata costituzionale che è propria di quei ragazzi che a 14 anni non mostrano segni dello sviluppo puberale, né aumento del volume dei testicoli e che presentano inoltre un lieve ritardo staturale.

In questa situazione che non costituisce malattia e che spesso riconosce il carattere della familiarità, la pubertà e l’incremento della statura intervengono spontaneamente anche se in ritardo.

Il quesito di fondo da affrontare è se sia o meno necessario un intervento terapeutico per evitare problemi psicologici e relazionali dell’adolescenza con influenza sul rendimento scolastico e sui rapporti con i coetanei che a quell’età stanno già chiaramente maturando o sono già sessualmente maturi.

La migliore terapia resta comunque la prevenzione attraverso una collaborazione tra pediatra, medico scolastico, medico di famiglia e quindi l’andrologo, il tutto rivolto a diagnosticare e a curare in tempo quei disordini puberali che se trascurati creeranno nel giovane diventato poi adulto problemi psico-organici sicuramente drammatici.